Trenitalia ha affidato la costruzione di 14 nuovi Frecciarossa 1000 a Hitachi Rail e Bombardier Transportation Italy per un valore economico di 575 milioni di euro, incluso il full service manutentivo per 10 anni.
I nuovi treni sono parte di un più ampio piano per rinnovare e ampliare la flotta di Trenitalia con due obiettivi: da una parte, con 600 treni regionali per un valore di sei miliardi di euro, migliorare la vita dei pendolari che ogni giorno si spostano in treno; dall’altra, consolidare la leadership nei collegamenti a media e lunga percorrenza e affacciarsi sui mercati europei in vista della liberalizzazione, nel 2020, del mercato ferroviario.
È così ampliata la flotta dei treni più veloci d’Europa: i nuovi Frecciarossa 1000, progettati e costruiti per velocità commerciale massima di 360 km/h, avranno le stesse caratteristiche tecniche e prestazionali dei 50 convogli che già circolano, da giugno 2015, sui binari italiani. I treni sono conformi a tutte le Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI) a livello internazionale.
La fornitura dei 14 Frecciarossa 1000 fa seguito al contratto stipulato dopo la gara europea nel settembre 2010 e porterà la flotta alta velocità di Trenitalia a 174 convogli offrendo ai viaggiatori un servizio sempre più capillare e in grado di unire il Paese dal punto di vista trasportistico.
La fornitura avrà enormi benefici anche per l’ambiente. Il Frecciarossa 1000 è il primo treno alta velocità ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale ed è costruito con materiali riciclabili e riutilizzabili per quasi il 100%, oltre ad avere ridotti consumi idrici ed elettrici.
Proprio per questo motivo, sono stati utilizzati anche i green bond emessi dal Gruppo FS Italiane, strumenti di finanza sostenibile molto apprezzati dagli investitori istituzionali. I green bond finanzieranno, oltre all’acquisto di treni alta velocità, anche i nuovi treni regionali Rock e Pop.
I 14 Frecciarossa 1000 saranno realizzati negli stabilimenti italiani delle due società, garantendo un forte indotto dal punto di vista economico e occupazionale per il settore industriale in Italia.